Rara lettera manoscritta anonima, indirizzata a Monsignor Marchese Dhormea de Ferré a Torino, datata 23 gennaio 1733.
Il documento in francese, redatto da due dame non identificate, contiene la descrizione di un presunto complotto ai danni del Re di Sardegna Carlo Emanuele III di Savoia.
Le autrici riferiscono di aver appreso, tramite Madame de Lamotte e Madame Bartolloyt, l’esistenza di un progetto criminale teso ad avvelenare il sovrano. Le informazioni riportano che nella città di Chambéry opera un sacerdote di nome Nuer, incaricato – secondo la denuncia – di portare a termine l’assassinio.
Secondo quanto scritto, il mandante sarebbe Vittorio Amedeo, che in quel periodo era solito frequentare la Santa Cappella del Castello di Modane, località indicata nella lettera come “Modane en Morienne” La Moriana (Maurienne), storica valle alpina della Savoia, territorio allora sotto la giurisdizione della Casa di Savoia; Modane rappresentava un punto nevralgico di passaggio attraverso le Alpi. Il testo sostiene che proprio in quella cappella Vittorio Amedeo avrebbe impartito disposizioni al sacerdote per avvelenare Carlo Emanuele, con l’obiettivo di riappropriarsi della corona.
La lettera si inserisce in un momento particolarmente delicato della storia sabauda. Nel 1730, l’anziano Vittorio Amedeo II, primo Re di Sardegna, aveva abdicato in favore del figlio Carlo Emanuele III. Pochi mesi dopo, tuttavia, tentò di riprendere il potere dichiarando di essere stato costretto all’abdicazione. Il suo tentativo provocò tensioni e sospetti all’interno della corte sabauda, fino al suo arresto nel 1731 e alla sua reclusione a Moncalieri.
In tale clima di instabilità politica, non sorprende che circolassero denunce, sospetti e accuse di complotti, che oggi rappresentano preziose testimonianze del contesto politico e delle dinamiche interne alla monarchia sabauda nel primo Settecento.
Questa lettera anonima costituisce dunque un documento di grande interesse storico, non solo per il contenuto “di cronaca politica”, ma anche come testimonianza di prima mano della rete di informazioni, timori e intrighi che caratterizzarono il passaggio di potere tra i due sovrani.