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Lettera manoscritta con autografo di Cesare Beccaria, uno dei più grandi pensatori del Settecento europeo, filosofo e giurista di fama internazionale, autore del celebre trattato Dei delitti e delle pene (1764).
L’esemplare è datato Cremona, 12 aprile 1779, ed è redatto su carta vergata filigranata dal Regio Ducal Magistrato, organo amministrativo in cui Beccaria ricoprì un ruolo di rilievo quale funzionario governativo al servizio dello Stato asburgico.
Il contenuto della lettera è di natura amministrativa ma di grande interesse storico: Beccaria riferisce di questioni legate a licenze e approvvigionamenti agricoli, con particolare attenzione ai bisogni delle famiglie meno abbienti e al controllo del mercato. Si parla infatti di concessioni di acquisto e deposito di grano, di garanzie per evitare abusi e della necessità di tutelare i ceti più deboli, che faticavano a reperire i beni essenziali. Il tono è improntato al rispetto della legalità e alla tutela della giustizia sociale, valori centrali nel pensiero illuminista di Beccaria.
Il documento è arricchito dalla sua firma ed è un raro esempio dell’attività concreta di Beccaria come amministratore dello Stato. Oltre che filosofo e teorico del diritto, infatti, Beccaria fu per molti anni impegnato nell’apparato burocratico e legislativo, mettendo in pratica i principi di equità e razionalità che lo resero celebre in tutta Europa.
Codice articolo: PPAST1125i
Data articolo: 12/4/1773
Pagine: 2
Pagine manoscritte: 1
Condizioni: Buone
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