Lettera manoscritta con autografo di Terenzio Mamiani celebre storico, politico, patriota e letterato italiano. Cugino di Giacomo Leopardi, entrò in contatto a Firenze nel 1827 con i circoli degli intellettuali vicini al Gabinetto Vieusseux (quando iniziò a collaborare al periodico Antologia), e sviluppò poi la propria esperienza politica partecipando ai moti del 1831 prima a Bologna, poi ad Ancona. Fu Ministro dell'Interno nel Governo provvisorio delle Province Unite Italiane (febbraio-aprile 1831).
Con la presente lettera, inviata dal Comitato Elettorale in Genova, Mamiani desidera informare il destinatario della missiva riguardo la pubblicazione di alcuni manifesti per le elezioni politiche. Mamiani spiega al destinatario che dovrà visionare e controllare il manifesto che gli ha inviato e successivamente pubblicarlo: "Il Comitato la prega altresì con istanza di voler dare al manifesto medesimo molta pubblicità o col farlo affliggere sui canti o con altro modo. Il Comitato le ne avrà obbligo grande, ed è lieto intanto in questa occasione di attestarle la sua piena stima e osservanza".
Il 1849 per la città di Genova fu un anno molto particolare: nell'aprile la città fu saccheggiata dall'esercito sabaudo come risposta all'instaurazione di una repubblica indipendente (5-11 aprile) che si era posta come obiettivo il ritorno all'autonomia che mancava dal 1814.
Figura di spicco all'interno degli ambienti risorgimentali italiani, Mamiani fu amico di Cristina Trivulzio di Belgiojoso, Carducci e Pietro Siciliani.